Convegno – Presentazione Polesine Eccellente
25 Maggio 2015Convegno – Le nuove direttive 2014 sulla Compatibilità Elettromagnetica per la certificazione delle Apparecchiature Elettroniche
29 Maggio 2015di Roberto Santolamazza, Direttore t2i – Trasferimento tecnologico e innovazione
I numeri che rappresentano lo stato dell’innovazione in Italia e, in particolare, nel Nord Est fotografano uno scenario molto frammentato e poco attrezzato per il futuro. In Italia gli investimenti in innovazione corrispondono al 1,26% del Pil contro una media europea del 2,1%; il sistema di innovazione italiano è poco aperto e attrattivo verso l’esterno, solo il 12% delle imprese che innovano dichiarano di cooperare con enti di ricerca e imprese esterne, le buone idee faticano a tradursi in punti di Pil (le esportazioni ad alta intensità di R&D sono passate dal 9% sul totale export nel 2000 al 6,8% attuale).
La crisi iniziata nel 2008 ha fatto emergere in modo palese la mancanza in Italia, ma anche nel Nord Est, di una struttura solida che possa rendere realmente competitivo un territorio e cioè: un sistema di education moderno, un insieme di centri di ricerca e laboratori in grado di offrire servizi, ricerca applicata e competenze, una rete di finanza e investitori, un corpus normativo che faciliti lo sviluppo di nuove imprese e nuove modalità di approccio al mercato. Creare un terreno favorevole all’innovazione significa costruire un ecosistema territoriale facendo interagire i diversi attori che lo compongono secondo quanto ben schematizzato nel modello della Triple Helix, in cui le tre dimensioni chiave dello sviluppo di un territorio sono rappresentate dalla sinergia tra i soggetti responsabili della produzione di ricerca scientifica, competenze e istruzione, dalle istituzioni e dai responsabili del policy making a livello nazionale e locale e dalle imprese e gli operatori che operano sul mercato. Una sinergia che sta alla base del modello della Open innovation, la visione più moderna del processo di innovazione.
Il Nord Est ha tutte le carte in regola per essere un laboratorio sperimentale per la creazione di un ecosistema territoriale dell’innovazione: la spinta propulsiva del sistema delle piccole e medie imprese, la eterogeneità dei settori, la multidisciplinarietà, oltre all’elevata dimensione manifatturiera. Sono cinque i grandi settori su cui il Nord Est può iniziare a costruire: dalle nanotecnologie ai nuovi materiali, dalle tecnologie digitali innovative al mobile internet fino alle piattaforme big data.
Ma è necessario fare presto e mettere in atto, da subito, alcune azioni concrete: formare un gruppo di esperti per il Nord Est che faccia da stimolo e da selettore delle proposte concrete per favorire l’innovazione, finanziare le nuove idee con capitali di rischio quali business angel, fondi di investimento e venture capital, anziché con capitali di debito, creare università tematiche, trasferire l’innovazione e la contaminazione tra mondo delle imprese e mondo della ricerca. Queste sono solo alcune delle proposte che possono contribuire a costruire quell’ecosistema dell’innovazione che potrà continuare a garantire ricchezza e sviluppo all’Italia e ai suoi territori più vitali come il Nord Est.
t2i è nata con l’obiettivo di razionalizzare e potenziare il sistema dell’innovazione presente sul territorio, ottimizzare le risorse, creare reti collaborative e favorire una migliore coerenza nell’offerta dei servizi alle imprese partendo dalle realtà già esistenti a Treviso e Rovigo. Nel breve periodo, t2i intende essere un perno attorno a cui costruire un concreto ecosistema per l’innovazione, con l’obiettivo strategico di facilitare la realizzazione di un sistema aperto, per migliorare la capacità di attrazione di forze esterne, valorizzare le competenze esistenti, generare imprenditorialità diffusa e favorire la concentrazione di infrastrutture di ricerca e sviluppo.
La partecipazione al Protocollo Polesine ci vede impegnati nella costruzione di un incubatore certificato per lo stimolo alla nuova impresa, di spazi e infrastrutture per facilitare l’avvicinamento della manifattura tradizionale al digitale e di programmi volti ad attrarre talenti e capitali. Questa è la direzione da seguire affinché questo territorio, anche con il supporto di t2i, possa divenire base di una visione strategica dell’innovazione condivisa per il prossimo futuro.
Fonte: Polesine Eccellente, editoriale de La Voce Nuova di Rovigo